martedì 30 marzo 2010

Storia di cava Betlemme

DGR e SENTENZE TAR e CONSIGLIO di STATO su cava Betlemme

Per comprendere la storia di cava Betlemme, è essenziale un breve riassunto delle domande di cava, delle delibere amministrative e delle sentenze che hanno condotto alla situazione odierna.
La cava, la cui prima domanda di apertura è del 2004, per mq 178.000 circa, ottiene negli anni prima l’approvazione tecnica della CTPAC e poi della CTRAE e successivamente viene approvata con DGR ___ del 01.08.06 .

Tale DGR del 2006 viene impugnata dal Comune al TAR Veneto, TAR che dà torto al Comune.

Il Comune impugna la sentenza TAR al Consiglio di Stato e con sent. ___/08 vince, riportando l’annullamento della DGR del 2006 approvativa della cava in quanto manchevole del VIA, e ottiene soprattutto l’affermazione di un fondamentale ed innovativo principio, ovvero quello secondo cui
il calcolo del raggiungimento del 3% del territorio comunale scavabile situato in zona agricola, sia conteggiato sull’area di cava recintata e non sul solo scavo (buco); affermando che è l’intero ambito di cava a deturpare il paesaggio.

In questo modo è ovvio che sul territorio ci stanno meno cave.
E’ una vittoria importantissima e dalla portata rivoluzionaria.

La Regione dal 1982 ad oggi ha infatti sempre sostenuto il contrario, ovvero che si conteggia solo “il buco”, e questo perché è noto che la Regione vuole aprire il maggior numero di cave possibile, e non si cura dei problemi dei comuni interessati dai devastanti scavi, incluso il nostro.

E’ dunque chiaro che solo i magistrati possano tutelare il territorio, visto che la politica da ormai 30 anni non se ne cura.

Che fare dunque contro la nuova DGR 3177/09 che ha di nuovo autorizzato cava Betlemme? Per il Comitato non c’erano dubbi: ricorrere ai magistrati, ovvero subito al TAR; è esattamente questo ciò che immediatamente, a voce e poi anche per iscritto, ha chiesto all’amm. Soardi.

CRONISTORIA delle DELIBERE del Comune da 11/ 09 a 01/10

Qualche giorno dopo la notifica della DGR 3177/09, quindi circa il 13-15.11.09 il Comitato si reca dal sindaco Soardi e si raccomanda che venga fatto ricorso alla magistratura contro tale DGR, e riceve ampie rassicurazioni verbali in proposito. - Il Comitato si sente quindi tranquillo.

In data 26.11.09 la Giunta Soardi si riunisce e con delibera ___/09 decide di dare incarico ad un legale per fare ricorso al TAR contro la DGR 3177 /09 che ha riapprovato la cava. Decide anche di approfondire la questione circa i dati su cui calcolare l’eventuale avvenuto sforamento del 3% del territorio scavabile. Tale delibera tuttavia STRANAMENTE non viene pubblicata sull’albo del comune entro pochi giorni come è prassi costante, bensì viene “lasciata in sospeso”. In questo modo i cittadini non possono conoscerne il contenuto, e a quanto pare, neppure i consiglieri.

Nel frattempo, con domanda datata 09.12.09 protocollata in data 11.12.09 l’amm. Soardi chiede alla Regione settore VIA (ovvero al proprio avversario nella futura causa davanti ai giudici) di quantificare le aree agricole del Comune di Sommacampagna sulla base delle quali determinare il limite del 3%, non superabile per l’autorizzazione di cave.

La Regione, con proprio atto datato 11.12.09 e protocollato a Sommacampagna il 16.12.09, risponde che, in base ai suoi dati, il 3% non è stato raggiunto e che cava Betlemme ci sta “alla grande”.

L’amm. Soardi con protocollo in data 17.12.09 ottiene, dallo studio legale che aveva incaricato di fare ricorso al TAR (Avv. Cugola), relazione datata 16.12.09 (….in tempo reale…) attestante che, in base ai dati della Regione, il 3% non può dirsi raggiunto, per cui il ricorso contro cava Betlemme è rischioso ed inoltre anche ulteriori cave possono essere aperte. Aggiunge inoltre che la domanda di apertura di cava Betlemme da considerare è quella del 2004 e non quella del 2009. In entrambi i casi NON MOTIVA le proprie scelte, cioè:
- non chiarisce perché devono essere presi per buoni i dati forniti dall’avversario-regione
- non chiarisce perché la domanda di cava è quella del 2004 e non del 2009
si limita ad affermarlo.
A fronte del parere dell’Avv. Cugola la Giunta Soardi si riunisce lo stesso giorno e con delibera n. 242 del 17.12.09 decide di non ricorrere più al TAR contro cava Betlemme, e di riservarsi semmai di proporre ricorso alternativo al Pres. della Rep. entro i 120 gg. previsti. Anche questa delibera di Giunta (che ha stravolto la decisione precedente su una cosa di fondamentale importanza) STRANAMENTE e contrariamente alla prassi non viene pubblicata subito sull’albo del Comune…. ma di nuovo viene “lasciata in sospeso” . In questo modo di nuovo i cittadini non possono conoscerne il contenuto, e a quanto pare neppure i consiglieri.
In data 22.12.09 viene pubblicata la prima delibera di Giunta, ovvero al n. ____ risalente al mese di novembre 2009 che stabiliva di fare ricorso al TAR. Da quel giorno quindi i cittadini e i consiglieri apprendono che la Giunta ha deciso di fare ricorso al TAR contro cava Betlemme (ma non sanno e non possono sapere che nel frattempo le carte in tavola sono state cambiate con delibera di giunta _____).
In data 04.01.10 il Comitato, non ricevendo notizie circa l’avvenuta predisposizione del ricorso al TAR, decide di mettere per iscritto le proprie richieste già più volte fatte oralmente, per cui protocolla all’amm. Soardi richiesta scritta di fare ricorso al TAR, pur convinto che ciò avverrà: nel frattempo infatti è stata pubblicata, e consultabile da tutti, la delibera di Giunta n. __ che disponeva di fare ricorso al TAR contro cava Betlemme.
In data 07.01.10 viene pubblicata la seconda delibera di Giunta Soardi ovvero la n. ____ che dispone di NON fare ricorso al TAR contro cava Betlemme.
In data 08.01.10 scadeva il termine per fare ricorso al TAR contro cava Betlemme e NESSUNO SAPEVA NULLA, tranne gli assessori.
A metà gennaio 2010 vengono informati i consiglieri che avvisano il Comitato il quale subito chiede i motivi che hanno condotto a tutto ciò senza informarne la cittadinanza che, assieme al Comitato, cui era sempre stato promesso trasparenza e collaborazione, da anni aveva portato avanti la lotta. Il Comitato viene convocato dal Sindaco e da alcuni assessori, per ascoltare le loro motivazioni.
Nel periodo che va da metà gen. e tutto feb. 2010 non viene convocato alcun Consiglio Comunale per discutere con TUTTI gli eletti un problema fondamentale come questo, visto che è ancora pendente il termine per proporre ricorso al Presidente della Repubblica.
Nel frattempo il Comitato aveva protocollato richiesta scritta (già fatta oralmente in sede di incontro a metà gennaio 2010) di costituzione del Comune nell’ambito del procedimento per revocatoria promosso dai cavatori per spazzare via la sentenza del Consiglio di Stato del 2008, sentenza che tanto li preoccupava.
Il 01.03.10 il Comitato protocolla richiesta di utilizzo sala corredata di volantino per tenere lun'assemblea pubblica: a quel punto l’amm. Soardi, lo stesso giorno, (pomeriggio inoltrato) convoca in tutta fretta un consiglio comunale straordinario a Caselle (!) per il 05.03.10, allo scopo di dare la sua versione dei fatti, prima che esponiamo la nostra.

Le date sopra elencate parlano sin troppo chiaro: notizie fuorvianti fornite alla popolazione, nessun dialogo, nessuna condivisione, non delle scelte, ma neppure dei problemi.

Se davvero la Giunta Soardi vuole convincerci (o convicersi ?) che si fida ciecamente dei dati forniti dalla Regione (ovvero il suo avversario processuale!!!!) e che essi sono diversi da quelli in possesso il Comune e che quindi le decisioni che parevano certe (ricorrere al Tar) debbano essere rimesse in discussione, perché mai in nome del tanto sbandierato desiderio di collaborazione e condivisione con i cittadini nessuno degli assessori di Caselle (primi responsabili prima ancora del Sindaco e degli altri assessori di Sommacampagna) ha alzato il telefono almeno per riferirci la notizia ?!
M... fede o inettitudine?
Non fa differenza, il risultato non cambia !
E’ una vergogna e un disastro ambientale ! Queste non sono chiacchiere

Storia del Comitato No Cava Betlemme

Il Comitato “NCB” è nato nell’estate del 2005 su iniziativa di un gruppo spontaneo e apartitico di cittadini di Caselle venuti a sapere che era in fase di approvazione una nuova cava di ghiaia a Caselle (Cava Betlemme) che avrebbe ancor di + devastato il paese, e con gli anni sarebbe arrivata a ridosso del centro abitato, ovvero sino a corte Paradiso.

Per queste ragioni i membri del Comitato decisero di mobilitarsi e, dopo una fase iniziale di scontro con la precedente amm. comunale dovuta alla mancanza di informazione sull’evento, hanno iniziato a lavorare assieme, condividendo scelte e concretizzando numerose iniziative, fra le quali: raccolte firme, cortei a Venezia presso la Commissione della Regione con partecipazione alle sedute della stessa, cortei a Caselle, studio del problema e proposte di soluzione assieme al Comune e richiesta allo stesso di ricorrere all’autorità giudiziaria contro le DGR che hanno autorizzato la cava.
La popolazione di Caselle si è mobilitata contro la cava, con rimostranze alle quali non si è mai stati abituati. La popolazione di Caselle ha chiesto a gran voce ai suoi amministratori comunali – vecchi e nuovi – di essere DIFESA da cava Betlemme, ovvero dall’ennesimo scempio ambientale.